(Foto: Roberto Masi)

Colletta. La mossa di Gualdo Tadino

Le Associazioni, le Proloco, le aziende agricole, il Sindaco e il Vescovo. Nella piccola città umbra la raccolta del Banco Alimentare ha coinvolto tutti. Ma il più grande risultato è stato un altro...

Per la Colletta potevamo semplicemente ripercorrere tutte le tappe organizzative, ormai consolidate, e che da molti anni ripetiamo nei supermercati del nostro territorio, già molto sensibilizzato a questo appuntamento. Ma le parole del Papa ci accompagnavano come un ritornello: «La Chiesa, e io stesso, spera di più, molto di più…».

Così ci è venuto in mente, stante il crescente aumento di famiglie bisognose, di contattare tutte le Associazioni, le Proloco, le aziende agricole che operano nella nostra zona con cui avevamo già collaborato per l’emergenza della guerra in Ucraina, per coinvolgerli in questo gesto. Ci si è aperto un mondo! Tutti a loro modo hanno aderito con entusiasmo, le associazioni nel mandare i volontari, le aziende donando i loro prodotti: i mulini, la farina; i frantoi, l’olio; le macellerie attraverso l’erogazione di buoni spesa e così via. Inoltre hanno chiesto di poter aderire alla Colletta, tutti i negozi alimentari del comune di Gualdo Tadino. Ben 21 associazioni coinvolte con oltre 110 volontari a fare i turni per una città di appena 15mila abitanti.

Per preparare la giornata, abbiamo fatto un incontro in Comune con i volontari e il Sindaco, coinvolto personalmente in questa iniziativa, spiegando da dove nasce questo gesto di carità cristiana e invitando ad una Messa il venerdì sera antecedente il giorno della raccolta. Alla celebrazione, il vescovo monsignor Domenico Sorrentino, non potendo partecipare di persona, ci ha fatto pervenire una lettera di saluti, dove ha ringraziato tutti i volontari e ci ha ricordato: «Nella carità c’è l’essenza della nostra fede. Qui c’è il nostro destino eterno: alla fine della nostra vita saremo giudicati sull’amore. Quello che facciamo all’ultimo dei nostri fratelli più piccoli, poveri e soli, lo facciamo a Gesù».

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Tutta questa “abbondanza” e il clamore mediatico hanno fatto sì che sabato la maggior parte delle persone che veniva a fare la spesa, ci chiedeva la busta tendendo la mano e donandoci un sorriso.
La raccolta è andata molto bene con un incremento di quasi il 12%, ma il nostro più grande risultato è che ognuno di noi ha dato quello che ha potuto e ha guadagnato la coscienza di appartenere a un carisma la cui potenzialità è ancora in gran parte da scoprire, come ci ha detto il Papa: sta alla nostra responsabilità far sì che tanti uomini e tante donne facciano «quell’incontro con il Signore che ha cambiato e reso bella la (nostra) vita».
Peppe, Gualdo Tadino (Perugia)