Portovenere, La Spezia (Unsplash/Riis Riiiis)

Vacanze GS. Il mistero sempre più amico

Da Abbiategrasso, Bergamo, Buccinasco, Pavia e Novara per passare qualche giorno insieme al confine tra Toscana e Liguria. Il racconto della convivenza di un gruppo di giessini

Durante la vacanza di Gioventù Studentesca, tra il mare di Portovenere, la storica Lucca e le affascinanti Cave di Carrara, oltre 140 ragazzi di Abbiategrasso, Bergamo, Buccinasco, Pavia e Novara si sono trovati di fronte a domande profonde: "C’è qualcosa che può durare per sempre? Come si fa a prendersi sul serio? E perché, nonostante la compagnia di GS, anche il nostro stare insieme non basta?". Tra momenti di gioco, canto e la messa quotidiana, i ragazzi hanno vissuto intensamente, riscoprendo la possibilità di stare davanti a queste domande senza tralasciare nulla della propria umanità.

A Carrara abbiamo visitato le cave di marmo dove Michelangelo sceglieva i blocchi per dare vita ai suoi capolavori. Durante la visita, la guida ci ha chiesto se volevamo cantare una canzone per testare l’acustica e con il coro messo insieme da Pietro abbiamo eseguito Pastori della montagna con lo stupore dei visitatori che si fermavano ad immortalare la scena con i cellulari. Gli amici della Casa Rossa ci hanno accolto preparandoci e servendoci il pranzo a base di carne, con un’attenzione e una carità commoventi. L’assemblea finale è stata un fiorire di testimonianze: Manu ha raccontato come un ragazzo lontano dalla fede cristiana, in quei cinque giorni, ha cambiato totalmente sguardo e ha chiesto di poter stare sempre con loro; Rime ha spiegato come non le basta più stare con gli amici in modo superficiale e non vuole accontentarsi di riempire il tempo. Molti non riescono ancora a dare un nome al Mistero presente, ma tutti ne riconoscono il bisogno e capiscono che è Lui che ci tiene insieme. Daniele ha detto: «È Dio, e Dio è ovunque, quindi posso vivere così anche quando torno nella mia città e sono da solo». Una ragazza musulmana, invece, ha chiesto se può vivere la stessa grazia pur non essendo cristiana.

Un momento della vacanza

La serata di canti ha visto protagonisti i ragazzi, che hanno intonato canzoni che andavano da Tananai a Mina, da Mahmood a Chieffo, passando per Nessun dorma eseguita da Mattia. Finita la serata, gli adulti si sono ritrovati ed è emerso un dato: non esiste una strategia predefinita o uno schema da seguire. C’è solo la lealtà con il proprio cuore, che ha trovato risposta in Gesù. È una lealtà con la propria storia, con la storia che un Altro fa, come scriveva il servo di Dio Andrea Aziani (memor Domini morto nel 2008) in una lettera ripresa da Dado la prima sera. L’unico compito è rintracciarLo nell’istante, nel rapporto con i ragazzi che ci sono dati, per ridomandarci ogni giorno: «Ma chi è Costui che ci fa vivere così?». Con il tempo, ciascuno, leale con il proprio cuore dentro la compagnia in cui Cristo ci ha incontrato, non potrà che desiderare che quel Tu sia sempre più familiare e amico.

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La mattina successiva alla vacanza, la mamma buddista di un ragazzo ha scritto a uno dei responsabili: «Mio figlio con le lacrime agli occhi mi ha detto che vuole iniziare il cammino dei sacramenti». E ha chiesto di essere accompagnata in questo. Lei è contenta perché ognuno ha il suo percorso.
Daniele, Novara