Padre Pietro Tiboni

Carrón: «Tiboni, una fede di fronte al mondo»

Il 13 giugno è morto a 92 anni padre Pietro Tiboni, missionario comboniano in Uganda dal 1970, grande amico di don Giussani e pietra miliare della storia del movimento in Africa. Il messaggio della guida di CL agli amici della comunità ugandese
Julián Carrón

Carissimi amici,
padre Tiboni ci ha dato l’esempio di che cosa è la fede: il riconoscimento amoroso di una Presenza e la passione di comunicarla a tutti. Questa è stata la sua vera grandezza, e tutte le bellissime opere che ha compiuto ne sono il frutto. Come gli scrisse don Giussani nel 2000: «La tua esistenza è una testimonianza commovente di quello struggimento perché Cristo sia conosciuto da ogni uomo, vissuto nella circostanza come abbandono e obbedienza che rinnova quel “sì” di Maria cui tu ci hai insegnato a consacrarci in ogni istante della vita. I frutti di miracolo che hanno segnato e segnano la storia del movimento in Africa passano dalla tua umile paternità».

Da quando incontrò don Giussani nel 1971 – molti di voi non erano ancora nati −, la sua vita fu invasa da Cristo. Quello fu il suo “primo amore”, che lo rese ancora più consapevole della sua vocazione missionaria scoperta nella grande famiglia comboniana. Spesso ricordava la visita di don Giussani a Kitgum, nel quale aveva rivissuto l’esperienza di Giovanni e Andrea al Giordano. «Quell’incontro in cui don Giussani ha guardato me, e io lui, è stato l’inizio di questa nostra storia», scriveva nel 2007, due anni dopo la morte di don Giussani, stupito e grato per il riaccadere davanti ai suoi occhi di quello stesso sguardo nella vita del movimento.
Niente ha potuto separarlo da quel primo amore; la guerra, le difficoltà, la malattia non gli hanno impedito di rimanere attaccato al fondamento della sua speranza. «Questa è la vittoria che vince il mondo: la fede» (1 Gv 5,4).

Padre Tiboni ha vissuto la fede di fronte al mondo anticipando di decenni l’invito di papa Francesco a vivere una «Chiesa in uscita», per andare incontro alle persone nelle periferie dell’umano. Condividendo i bisogni dei più poveri è diventato lui stesso povero, cioè consapevole di «ciò che abbiamo nel cuore veramente: il bisogno di Lui».

Vi auguro di rivivere l’esperienza di padre Tiboni, tenendo viva la sua memoria: «Il riandare alle origini non è ripiegamento sul passato ma è forza per un inizio coraggioso rivolto al domani», ci ha scritto il Papa.
Per questo domando alla Madonna di rendere fecondo il sacrificio di padre Tiboni nella vita di ciascuno di voi, diventando sempre più consapevoli della portata del carisma di don Giussani nella vita della Chiesa e del mondo, per comunicarlo a tutti attraverso la letizia dei vostri volti e la bellezza della vostra unità. «Il mio cuore è lieto perché Tu, Cristo, vivi».

Con tutto l’affetto del cuore

don Julián Carrón