Meeting. Un giro tra mostre e spettacoli

Da sempre tra le colonne portanti della kermesse romagnola, non mancheranno neppure quest'anno gli appuntamenti con il palco e "i pannelli" di Rimini, online ma non solo. In forma ridotta, vero. Ma non certo nei contenuti
Paola Ronconi

Una special edition, la venti-venti, anche per le mostre che del Meeting di Rimini sono sempre state un modo immediato e apprezzato per sviluppare il tema dell’anno. Saranno solo quattro: due totalmente virtuali e due visitabili anche fisicamente nel Palacongressi di Rimini.

Si può parlare di meraviglia o di stupore dinanzi alla durezza della realtà, in particolare davanti a ciò che abbiamo vissuto (e stiamo vivendo) in questi mesi? La vita ha un senso? E la morte? Si può stare da uomini davanti a tutto quello che accade? Il rapporto con la realtà: ecco la questione più aperta. Nel libro di don Giussani Il senso religioso, il capitolo X, “Come si destano le domande ultime. Itinerario del senso religioso”, è lo spunto da cui un centinaio di studenti universitari italiani e non, guidati dal filosofo Carmine Di Martino, hanno deciso di proporre la mostra “Vivere il reale”, un percorso tra letteratura, arte, musica, poesia e cinema. Sarà possibile vedere la mostra negli spazi del Palacongressi e virtualmente sulla piattaforma del Meeting.

A una mostra durante una passata edizione

Era il 31 luglio 1954 quando Achille Compagnoni e Lino Lacedelli arrivarono per primi sugli 8611 metri del K2 e il 26 luglio 2014 quando ci riuscirono gli scalatori pakistani, accompagnati dagli italiani Michele Cucchi e Simone Origone, stringendo anche un’amicizia tra i due popoli. Il Meeting 2020 ci porterà, con la mostra “Siamo in cima! La vetta del K2 e i volti di un popolo”, proprio lì, sul “tetto del mondo”, seconda vetta in altezza ma la più impegnativa per pericolosità e difficoltà, secondo Rehinold Messner. Un tour virtuale, suddiviso in cinque ambienti, consentirà di ripercorrere le tappe degli scalatori fin dai campi base grazie anche a contenuti audio e video.

La “meraviglia” del titolo Meeting fa particolarmente da fil rouge alla mostra “Essere viventi”, curata da Associazione Euresis e Camplus. Konrad Lorenz, grande conoscitore del mondo animale e fondatore della moderna etologia scientifica, sosteneva che «la verità non è soltanto bella ma è piena di mistero e non occorre darsi al misticismo per vivere meravigliose avventure». Tutto ciò che è vivo, dal batterio unicellulare alla varietà di specie animali e vegetali, fino all’uomo, ha una straordinaria complessità, è sotto gli occhi di tutti. Ma che questa complessità sia data anche dalla profonda natura relazionale di ogni forma di vita è un aspetto meno evidente, che però la mostra vuole sottolineare: una “libertà bisognosa”, antitesi tra autonomia e dipendenza, così chiara nell’uomo ma presente in ogni forma di vita.

Nel 2016, Il Meeting ospitò una mostra che narrava il lavoro della Piacenti Spa di Prato, azienda che, con la tecnica e una sapienza artigianale non comune, aveva restaurato la Basilica della Natività di Betlemme. Quest’anno “Bethlehem reborn” (a cura di Mariella Carlotti, Alessandro Fichera, Taisir Masrieh Hasbun, Tommaso Santi) narra un altro aspetto di quei lavori durati più di un decennio: come i nuovi scavi archeologici durante il restauro abbiano fatto emergere, oltre alla bellezza originaria della Basilica, anche la storia della devozione al luogo più antico della cristianità.

Un nota bene: durante la settimana del Meeting le mostre in versione virtuale si potranno visitare liberamente tutti i giorni senza bisogno di iscrizione o prenotazione, semplicemente avviando i tour virtuali caricati all’interno delle singole pagine delle mostre sul sito del Meeting. Inoltre si potrà partecipare a webinar di approfondimento e visite speciali con i curatori iscrivendosi fin da ora dalle pagine del sito dedicate alle mostre.

Un breve excursus anche tra gli spettacoli, anche questi in veste speciale. Tat’jana Kasatkina, direttrice del Centro di ricerca “Dostoevskij e la Cultura mondiale” presso l’Istituto di Letteratura mondiale dell’Accademia delle Scienze russa, aprirà la serie di proposte della settimana riminese presentando Il sogno di un uomo ridicolo di Dostoevskij (martedì 18 agosto) interpretato dall’attore Mario Sala (adattamento a cura di Fausto Malcovati e Mario Sala).

“Una stagione da ricordare” (19 agosto) vedrà la partecipazione di Brunori SAS, Malika Ayane e Francesco Gabbani che tra canti e parole dialogheranno di questo particolare 2020 con Michele Brambilla, direttore del QN-Quotidiano Nazionale, e con il cardinale Matteo Maria Zuppi, arcivescovo di Bologna, che farà anche un omaggio agli 80 anni di Francesco Guccini.

Il giovedì 20 agosto, prima puntata (la seconda venerdì 21) del webinar “Una storia di meraviglia”, con la partecipazione dell’International Musical Friendship con oltre 100 giovani musicisti provenienti da Germania, Polonia, Russia, Lettonia, Austria, Svizzera e Italia. Ma anche Beethoven, a 250 dalla nascita, sarà presente a Rimini con un concerto, in collaborazione con Spirto Gentil, del maestro Giulio Giurato.

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Un omaggio a Federico Fellini nella sua Rimini, nel centenario della nascita, vedrà, il 21 agosto, la giornalista Francesca Fabbri Fellini, ultima erede del Maestro in un dialogo con Giuseppe Tornatore, Sergio Rubini, Nicola Piovani, Matteo Garrone, Liana Orfei, Pupi Avati, Emir Kusturica, Carlo Verdone e altri personaggi del mondo del cinema. A chiudere il Meeting, la sera di sabato 22 agosto, uno spettacolo finale capitanato dal dall’attore e comico Gioele Dix.

Tutte le info e i dettagli su orari, prenotazioni e su come seguire gli eventi sono disponibili sul sito del Meeting.