Don Giussani (©Fraternità CL)

Don Giussani: riformatore o rivoluzionario?

Una vita tutta tesa a «rivelare la freschezza e il fascino originario della vita cristiana». Così monsignor Camisasca ricorda il fondatore di CL nel centenario della nascita (ilsole24ore.com, 12 ottobre)
Massimo Camisasca

In occasione di quest'anno commemorativo dei Cento anni dalla nascita di don Giussani, condivido alcune riflessioni a partire dal mio ricordo di lui.
Don Luigi Giussani fu certamente un grande riformatore. Anche se egli non usò quasi mai questa parola, in realtà tutto l'intento della sua vita fu di rivelare la freschezza e il fascino originario della vita cristiana. Egli scoprì che il cristianesimo è un avvenimento, cioè l'incontro con una persona presente carica di un'attrattiva misteriosa capace di mutare completamente l'orientamento della vita. Chi incontra Gesù diventa veramente uomo. Riceve un'esistenza cento volte più intensa e più vera: nel campo delle conoscenze, degli affetti, della realizzazione di sé.
A Giussani non poteva bastare un cristianesimo ridotto a un insieme di verità da credere o di regole da rispettare, non gli bastava né la dottrina né la morale. Invece vedeva quanto la Chiesa del suo tempo avesse perduto quella capacità originaria di presentare l'evento cristiano in tutta l'ampiezza della sua promessa. Per Giussani Cristo era la massima convenienza per l'uomo di ogni tempo. «I contenuti della fede hanno bisogno di essere abbracciati ragionevolmente, devono cioè essere esposti nella loro capacità di miglioramento, illuminazione ed esaltazione degli autentici valori umani»...

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