Il cardinale Angelo Scola (Foto: Catholic Press Photo)

Don Giussani e l'amicizia con Gesù

Nell'anniversario della nascita del fondatore di Comunione e Liberazione, su "Avvenire" il ricordo del cardinale Scola: «Spronava i giovani all'incontro personale con Cristo»
Angelo Scola

Per parlare della figura di don Giussani non riesco mai a prescindere dalla prima volta che l’ho incontrato. Era intorno alla Pasqua del ’58. A quei tempi, durante la Settimana Santa, la comunità cristiana proponeva agli studenti delle superiori di Lecco tre momenti di ascolto per i quali venivano sospese le due ultime ore di lezione. Ci si recava tutti nella Basilica di San Nicolò per ascoltare le meditazioni tenute da sacerdoti provenienti da Milano.
In quel periodo io stavo vivendo un’appartenenza stanca alla vita ecclesiale. Pur rimanendo fedele alla Messa domenicale e senza aver tagliato i legami con la Chiesa e con l’Azione Cattolica, ero ormai più interessato alla politica come alla letteratura russa e americana che alla fede. Entrai perciò in Basilica passivo se non annoiato, e all’ultimo momento. Don Giussani (il suo nome lo conobbi dopo) ritto davanti al microfono svolse il tema della sua meditazione: “Gioventù come tensione”. Mi suonò singolare. Mi aspettavo altro, qualcosa di già noto: una serie di citazioni evangeliche che si concludevano con le solite raccomandazioni etiche...

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