La Sala del Maggior Consiglio di Palazzo Ducale a Genova durante la serata per don Giussani

Un dono per Genova e la Liguria

All'ombra della Lanterna, una serata tra letture e musica per ricordare don Giussani a cento anni dalla nascita. Un percorso nella storia del rapporto tra don Giussani e il mare che bagna le coste liguri
Mario Predieri

Mercoledì 21 dicembre, i centri culturali “Charles Péguy” di Genova e “Il ponte sul mare” di Chiavari hanno invitato la città a una serata di canti, letture drammatizzate e testimonianze dal titolo “Sei proprio come questo mare…”. L’occasione, il Centenario della nascita di don Giussani, ha raccolto nella Sala del Maggior Consiglio di Palazzo Ducale a Genova più di 400 persone, nonostante la pioggia battente che ha paralizzato la città fin dalle prime ore del pomeriggio.

L’idea di “fare qualcosa di bello” per l’anniversario del Fondatore di CL era nata durante le vacanze estive in montagna della comunità ligure: avremmo potuto raccogliere alcuni testi di Giussani che prendono spunto dal mare, in particolare da quello della Liguria, cercando in qualche modo di restituire in chi li avrebbe ascoltati lo straordinario fascino che noi avevamo percepito.



L’organizzazione della serata non è stata semplice, ci siamo trovati alle prese anche con problemi e aspetti tecnici che richiedevano una certa competenza: attraverso il dialogo, l’aiuto di amici e il ritrovarci insieme, talora un po’ difficoltoso per gli impegni di ciascuno, abbiamo a poco a poco maturato una visione realistica e artistica della serata, anche nel confronto con la giovane direttrice del Teatro “Il Sipario strappato” di Arenzano, Sara Damonte, che ci ha offerto la sua supervisione e si è coinvolta anche in scelte non facili.

Il programma si è concretizzato con l’apporto di una ricca presenza di attori e cantanti: insieme a Sara, Giorgio Bonino, attore e doppiatore, si è alternato nella lettura dei testi di Giussani e di brani poetici a legati a questi. Alcuni artisti di grande esperienza, Carlo Pastori, Valentina Oriani, Walter Muto, hanno accompagnato con musica e canzoni. Benedetta Baravelli, violoncellista, ha arricchito l'evento con un preludio di Bach, un momento di musica classica che non poteva mancare al ricordo del sacerdote brianzolo. Un video finale ha raccolto le testimonianze di chi lo ha conosciuto personalmente, come don Pino de Bernardis e don Mimmo Borzini, o, addirittura, in classe al liceo Berchet di Milano. È il caso questo di Marco de Petro - che ha anche ricordato di quando partecipò al Triduo della Settimana Santa nel 1960 a Varigotti - e di altri che lo hanno incontrato attraverso i suoi amici e le opere da lui nate.



Le coste liguri rappresentano un luogo importante per la vita di don Giussani: nei primi anni di sacerdozio soggiornò a Celle Ligure come cappellano di una colonia; a Varigotti trascorse un lungo periodo di convalescenza e non a caso scelse questo luogo come cornice per i primi Esercizi spirituali dei primi giessini tra gli anni Cinquanta e Sessanta, spesso guidando gli incontri sulla Torre Saracena davanti al mare. Nel 1956, passò alcuni giorni a Rapallo, con i primi studenti che lo seguivano, e ne danno conto alcune fotografie delle gite al Monte di Portofino e al faro. Si recò spesso a Chiavari, fin dagli anni Sessanta, per incontrare e sostenere i ragazzi che seguivano quella stessa attrattiva che aveva coinvolto i primi suoi studenti milanesi.

Un percorso, quello che abbiamo proposto, partito da una lettera del 1946, scritta a Varigotti, ad Angelo Maio, fraterno amico di Giussani, che ha attraversato alcuni dei passaggi più significativi dei suoi testi, come l’Ulisse dantesco ripreso ne Il senso religioso, portando la platea fino agli anni Ottanta e Novanta, nel tentativo di condividere con tutti quella “tensione” don Giussani non ha mai smesso di comunicare: la vita umana è un movimento, un dialogo profondo, un’amicizia inesauribile, se è risposta all’impeto irresistibile della presenza di Dio. Il tutto accompagnato dalle musiche e dalle voci degli artisti invitati che hanno riproposto, per esempio, canzoni di Gaber, di Dalla, di Claudio Chieffo, di Guido Clericetti e Adriana Mascagni, scomparsa proprio in quei giorni.



Tutti sono rimasti molto colpiti e contenti della serata e, in qualche modo, in tanti di loro, mentre commentavano, era chiara la percezione di aver rivissuto un fascino che desideravano rincontrare. Monsignor Nicolò Anselmi, vescovo ausiliare uscente e in procinto di partire per Rimini, sede del suo nuovo incarico, ha portato il saluto dell’Arcivescovo, monsignor Marco Tasca. Sandro Clavarino, Provveditore agli Studi di Genova, ha commentato a spettacolo in corso di essere colpito dai testi e dalla musica. Un fascino dichiarato anche da altri presenti in sala, come l’assessore Lorenza Rosso, in rappresentanza del sindaco Marco Bucci, e Massimiliano Costa, Presidente del Movimento Adulti Scout Cattolici Italiani.

L’evento è stato anche l’occasione per proporre una raccolta di fondi per Avsi da destinare a due opere intitolate proprio al fondatore di CL: la scuola “Luigi Giussani” di Kampala, Uganda, e le “Obras Educativas Padre Giussani” di Belo Horizonte, in Brasile.

Una serata, quindi, che è stata un momento di memoria viva, anche nel suo legame con la nostra terra. E un “dono” a Genova e alle altre città liguri. Un “bel giorno”, anche in una invernale giornata di pioggia.