Don Antonio Villa nella cucina della sua scuola a Tarcento, Udine

Don Villa. L'avventura dell'imparare a vivere

Il messaggio di Davide Prosperi alla comunità del movimento in Friuli Venezia-Giulia per la morte di don Antonio Villa

Cari amici,

vi abbraccio forte a nome di tutto il movimento in questo momento di grande dolore per la chiamata al Cielo dell’amico don Antonio Villa, infaticabile compagno di cammino nella fede. E devo dire che affiora in queste ore nei nostri cuori, più grande ancora del dolore, l’immensa gratitudine per la storia vissuta assieme a lui e che il Signore ha avuto la Grazia di donarci.
Don Villa ci ha testimoniato con la sua dirompente dedizione all’annuncio dell’abbraccio salvifico di Cristo a non avere paura perché siamo Suoi. «Dobbiamo diventare simili a Lui. Tutti quanti, piccoli e grandi». Si è dedicato con questo impeto a costruire un luogo di educazione autentica in una terra sofferente come era Tarcento, in Friuli, dopo il violento terremoto del 1976. La sua opera aveva un solo scopo, come lui stesso ha raccontato: «Lavorare insieme per imparare a vivere». E per lui educazione significa «lo sviluppo della nascita della persona. Farla nascere è semplice: è farla crescere che diventa difficile, ma è un’avventura comune».

Ecco, don Villa ci ha insegnato a vivere questa «avventura comune» dell’educare e del farci educare, prendendo davvero sul serio le parole che don Giussani gli rivolse quando andò a trovarlo: «Nell’appartenenza la persona compie l’esperienza di una coesione, di una coerenza delle cose, in cui la sua vita si situa acquistando un significato».
La sua appartenenza era totale e senza fronzoli, e su di essa ha scommesso tutto il rapporto con i ragazzi della sua scuola e con tutti noi: «La realtà non è ciò di cui dobbiamo preoccuparci, ma l’introdurre [ad essa]: spiegare che c’è un senso, a volte bello, a volte difficile da capire… Ma perché ti siedi così, perché urli così, perché canti così, perché mangi così?... Non puoi fare discorsi. Devono vederti!».
Ti abbiamo visto caro don Villa, e siamo certi che ti abbia visto anche Colui a cui, immaginando il giorno in cui ti saresti trovato al Suo cospetto, dicesti di voler soltanto gridare: «Tu Rex Gloriae, Christe».

Davide Prosperi
Presidente Fraternità di Comunione e Liberazione