Il contributo del meeting@home
Alcune perle dall'archivio del Meeting di Rimini. Sul sito e sui social della kermesse: testimonianze, conferenze e spettacoli da rivedere in questo periodo di isolamento. Dalle "donne di Rose" a Marchionne, da Lech Walesa a Robert PlantChe contributo dare in questo momento così drammatico del nostro Paese? Questa la domanda che alcune persone che lavorano al Meeting di Rimini si sono poste in questi giorni. E da dove partire se non dal grande patrimonio del Meeting? Così è nata l’idea di meeting@home, la proposta quasi quotidiana di spunti di giudizio, approfondimento, di esperienze di persone incontrate e conosciute in quarant’anni di Meeting nelle quali è scattata quella molla nel cuore che si mette in azione di fronte alle difficoltà.
Ecco allora sui social e il sito del Meeting la testimonianza di Vicky, dal Meeting 2008, che solo quando si è sentita guardata e voluta bene in un modo imprevisto dall’infermiera ugandese Rose Busingye, ha capito di avere come persona un valore più grande della malattia che l’aveva resa incapace di reagire, accettando così di farsi curare dall’Aids. Ed ecco Sergio Marchionne, che nella bufera della crisi economica mondiale va a Rimini per dire che il primo fattore della ripresa è l’uomo con la sua responsabilità e libertà. Ma ecco anche, per gentile concessione dell’autore, il “video dei videi” del comico Paolo Cevoli.
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Le prossime puntate? La testimonianza di Lech Walesa, che al Meeting 1990 raccontò la rinascita di un’intera nazione, poi la mostra “L’imprevedibile istante, giovani per la crescita” del 2012, ma anche il chitarrista dei Led Zeppelin Robert Plant, al Meeting 1993 con I Believe, la canzone dedicata al figlio. E tante altre storie, volti, sguardi, parole, immagini, foto e video di testimoni, uomini e donne, per le quali la speranza è un elemento certo e presente nella vita di tutti i giorni.#Coronavirus