Un fotogramma di "Nascita aperta" di Emma Ciceri (Foto ©Emma Ciceri, Courtesy of Casa Testori)

Un abbraccio di fronte alla Pietà

Ester è una bimba unica nella sua fragilità. Emma Ciceri, sua mamma, è un’artista. "Nascita Aperta" è un'opera in dialogo con l'ultimo capolavoro di Michelangelo. Il video ora è presentato al Castello Sforzesco di Milano
Davide Amata

Ester è una bimba unica nella sua fragilità. Emma, sua mamma, è un’artista. Il tratto che contraddistingue le loro vite è la vicinanza. Una vicinanza concreta, fisica, di condivisione di lunghi tempi di cura. Esattamente quella che, con il suo sguardo da artista, Emma ritrovava ogni volta che si trovava davanti ad uno dei grandi capolavori della scultura: la Pietà Rondanini di Michelangelo, capolavoro estremo e non finito, custodito a Milano, al Castello Sforzesco, in uno spazio tutto per lei che non a caso nel passato era stato un luogo di cura, l’Ospedale spagnolo. La Madre e il Figlio sono legati in un abbraccio, sono quasi un corpo solo, nell’amore che li unisce.

Di qui il sogno “impossibile” di Emma Ciceri: poter portare la quotidianità della sua vita con Ester al cospetto della Pietà e realizzare un video che documentasse questa relazione speciale tra la loro vita e quel capolavoro. Grazie alla disponibilità della direzione del Museo milanese, del direttore Claudio Salsi e della responsabile del Museo Giovanna Mori, il sogno si è potuto realizzare. A giugno scorso, nei lunedì di chiusura, Emma ed Ester hanno potuto vivere questa esperienza di intimità con la Pietà, seguiti da due amici videomaker, Mark Olexa e Francesca Scalisi. L’esito è un’opera presentata in queste settimane negli stessi spazi del Museo: in una nicchia a pochi metri dal capolavoro di Michelangelo i visitatori possono seguire i video che nel corso della progettazione sono diventati due e vanno in simultanea. Uno è realizzato nella quotidianità della casa, l’altro in parallelo al cospetto della Pietà. Il titolo che Emma Ciceri ha voluto dare a questo lavoro è chiaro oltre che bellissimo: Nascita Aperta. L’esperienza con la figlia è una nascita che accade ogni giorno, e che si rinnova al cospetto di un’opera che in realtà racconta di una morte. «In realtà nella Pietà io ho sempre visto la dimensione dell’amore come esperienza di infinito», spiega l’artista.



«Lo svolgersi degli incontri è stato scandito dal ritmo, dai tempi, dalle necessità della bambina», spiega Gabi Scardi curatrice della mostra: «E mentre andava crescendo nell’artista il desiderio di aderenza al punto di vista della bambina, fino alla convinzione che “la regia di Nascita Aperta dovesse essere di Ester”, ogni pre-visualizzazione è stata accantonata: nessuna sceneggiatura, nessuna coreografia». Il linguaggio del video ha reso evidente il punto di vista di Ester, che per la sua condizione è sempre diretto verso il cielo.

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Per questo nella sequenza di immagini compaiono spesso i soffitti di casa o quello seicentesco con i festoni della “casa” della Pietà, dove si leggono i versetti del Credo (anche i malati accolti secoli fa in questo spazio avevano lo sguardo rivolto verso l’alto…). Nella loro potente schiettezza i video ci rivelano una quotidianità di affetto e amore materno donato ad Ester e viceversa, proprio come accade con la Vergine e il Figlio scolpiti tenacemente da Michelangelo nei suoi ultimi anni. Il tutto regolato da una grande dimensione di gratitudine, come ha ammesso la stessa Emma Ciceri, presentando in pubblico il lavoro: «Grazie Ester per essere arrivata nella nostra vita ed essere per me una fonte gigante di senso e di domande».
Nascita Aperta è un progetto realizzato da Casa Testori e resta visibile al Museo Pietà Rondanini fino al 12 ottobre.