Il concerto per don Giussani al Teatro delle Muse. Ancona, 13 maggio 2022 (©Stefano Sacchettoni)

Ancona. L'impronta profonda di don Giussani

Nel capoluogo marchigiano un grande concerto al Teatro delle Muse ha celebrato i cento anni dalla nascita del fondatore di CL, testimoniando «un'eredità che continua a dare frutto»
Nicola Campagnoli

Venerdì 13 maggio il Teatro delle Muse di Ancona ha ospitato “La nota della vita”, il concerto in occasione del Centenario della nascita di Luigi Giussani. Protagoniste sul palco, le musiche di Chopin, Mozart, Donizetti e Schubert eseguite dall’Orchestra Filarmonica Marchigiana diretta da David Crescenzi, con il tenore Alessandro Fiocchetti e con Bruno Bizzarri al pianoforte. Un quadro completato dalle letture straordinarie di alcuni testi di don Giussani ad opera dell’attrice Iaia Forte.

Un evento atteso da mesi nel capoluogo marchigiano, nato dall’incontro tra il Centro culturale Miguel Manara di Ancona, l’Associazione Amici del Pellegrinaggio Macerata-Loreto e la Fondazione Orchestra Regionale delle Marche (Form), ed è stato promosso da Aic (Associazione Italiana dei Centri Culturali) e Amat (Associazione Marchigiana Attività Teatrali) e sostenuto dalla stessa Regione Marche.

L'orchestra sul palco di Ancona (©Stefano Sacchettoni)

«Per la Regione Marche è un onore evidenziare questa importante ricorrenza», ha detto Giorgia Latini, assessore alla Cultura della Regione: «L’appuntamento ha il merito di ricordare un grande personaggio, un intellettuale ed educatore straordinario. Un maestro che ha saputo accompagnare i giovani nel cammino della vita introducendoli alla musica». Attraverso la bellezza ha plasmato le nuove generazioni, ha detto ancora l’assessore: «E così il suo movimento, fondato sulla capacità di formare la persona nella sua interezza. Del resto don Giussani raccontava di aver percepito l’esistenza stessa di Dio da un’intuizione nata ascoltando la musica classica in quella nostalgia di infinito che la musica esprime». Queste le parole della Latini, a cui hanno fatto eco quelle di Guido Castelli, suo collega al Bilancio: «È un omaggio delle Marche a don Giussani. Quando si parla di questa terra, l’uomo che salta alla mente pensando a don Giussani è Leopardi. Una delle tante intuizioni di Giussani è stata proprio quella di aver saputo abbracciare il pensiero di Leopardi, apparentemente nichilista e ateo, come parte integrante del suo insegnamento». Castelli ha ricordato anche le parole dell’allora cardinale Ratzinger ai funerali di Giussani: «Era cresciuto in una casa, come disse lui stesso, povera di pane, ma ricca di musica. La musica era per lui strada al divino, come verità dell’umano, e in questo modo ha educato tantissimi giovani ad ascoltarla e amarla».

È una «eredità che continua a dare frutto», secondo Roberto Fontolan, direttore del Centro Internazionale di CL: «Don Giussani aveva un desiderio ardente di comunicare la pretesa cristiana, una pretesa di portare un centuplo alla vita di tutti. Questo evento fa parte di un anno in cui stanno nascendo tante iniziative per poter ricordare e far conoscere questa sua passione. Un fermento di persone, comunità, gruppi che culminerà con l’udienza che Papa Francesco ci ha concesso per il prossimo 15 ottobre, giorno in cui cade il centenario della nascita di Giussani».

Iaia Forte (©Stefano Sacchettoni)

È toccato poi anche a Fabio Tiberi, direttore Form, prendere la parola e raccontare del suo “incontro” con don Giussani, «accaduto attraverso la lettura del libro Spirto Gentil. Da qui è partita la mia curiosità verso una persona che non avrei mai immaginato avesse una capacità così potente di unire terminologie tecniche a una lettura della musica che andava al di là dell’ovvio e consueto commento del musicologo. Lui rappresentava qualcosa di nuovo. Una lettura umana totalmente nuova per me. Da lì ho conosciuto alcuni amici del movimento con cui ho voluto trovarmi e confrontarmi, per arrivare insieme all’incontro di due anni fa su “don Gussani e la musica”, insieme ad Alberto Savorana e davanti a più di seicento persone».

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La sera del 13 maggio, la platea del teatro era gremita. Oltre settecento i presenti, autorità e rappresentanti delle istituzioni, ma anche tanti amici invitati o lì per passaparola, studenti delle superiori o gente che magari non aveva mai ascoltato musica classica. Un teatro pieno di calore e partecipazione, in cui chi era lì ha potuto rivivere, attraverso i testi letti e i brani musicali eseguiti, quella febbre di vita che Giussani ha sempre trasmesso. Insomma, proprio come lui stesso diceva del cristianesimo “non un ricordo, ma un avvenimento presente”, una gioia sperimentabile adesso.

Valeria Mancinelli, sindaco di Ancona, il giorno dopo, ha postato sui social questo messaggio: «Ieri sera ero alle Muse ad assistere al concerto organizzato per celebrare il centenario della nascita di don Giussani; teatro strapieno, concerto coinvolgente e intenso, come l’impronta profonda che don Giussani ha lasciato nella storia del secolo breve».