Verso il Meeting. Musica per davvero
Giovani che ricercano e contenuti di spessore. Anche quest'anno torna a Rimini il Music Contest e si consolida la collaborazione con il Mei di Faenza. Il fondatore Giordano Sangiorgi: «Abbiamo valori comuni»«Ho accettato con grande piacere perché il Meeting per l’Amicizia tra i popoli di Rimini è uno degli eventi italiani a più alto tasso di aggregazione giovanile e quindi, dato che il mio percorso musicale è quello di fare scouting e innovazione valorizzando le nuove generazioni, non ci poteva essere terreno più fertile per fare quello che faccio». Così Giordano Sangiorgi, fondatore e patron del Mei-Meeting delle Etichette indipendenti di Faenza, storica realtà del panorama musicale italiano, spiega la collaborazione che ha dato vita al Meeting Music Contest, il concorso canoro giunto alla quarta edizione.
Quest’anno i partecipanti sono stati 240, autori tra i 14 e i 40 anni, che hanno presentato un brano inedito, senza preclusione di genere, in qualsiasi lingua (italiana, straniera, dialettale) della durata massima di 5 minuti e che, in qualche modo, si confrontasse con il tema del Meeting 2024: “Se non siamo alla ricerca dell’essenziale, allora cosa cerchiamo?”. Tra questi sono stati selezionati i cinque finalisti che si esibiranno il 24 agosto sul Palco Piscine Ovest Illumia della Fiera di Rimini.
Una giuria d’onore, presieduta da Filippo Graziani, figlio di Ivan, e composta, tra gli altri, dal cantautore Francesco Arpino, Otello Cenci, lo stesso Sangiorgi, valuterà le performance e designerà il vincitore della manifestazione. In palio il diritto di esibirsi anche Mei dal 4 al 6 ottobre a Faenza e la possibilità di registrare il singolo con professionisti del settore e usufruire della rete che fa capo a Sangiorgi per la diffusione e promozione del disco. I cinque finalisti di questa edizione sono Gea, con "M’ama", Irene Rugiero, con "Tao Caos", Luca Fol, con "Vivi con garbo", Samuela con "Mostro" e Federica de Angelis con "Dopo di me".
«L’idea del contest è nata durante la pandemia quando, ormai facciamo fatica a ricordarcelo, le occasioni per ascoltare musica dal vivo era molto difficile», spiega Otello Cenci, responsabile gli spettacoli della manifestazione di Rimini: «Ma con gli anni, nonostante le cose siano tornate più o meno alla normalità, la voglia di partecipare non è diminuita. L’altra intuizione è che i giovani artisti avessero la possibilità di incontrare dei maestri. Da qui la volontà di invitare ogni anno un professionista del settore che dialoghi con loro. L’anno scorso c’era Morgan, quest’anno Filippo Graziani, che nel pomeriggio del 24 agosto terrà un workshop di scrittura creativa».
Per Cenci, la collaborazione con Sangiorgi e il Mei è la dimostrazione della capacità sempre maggiore del Meeting di dialogare e collaborare con altre realtà culturali per creare nuove occasioni di incontro anche fuori dalla settimana della kermesse in contesti che, come in questo caso, appaiono mondi lontani.
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«L’incontro con il Meeting è stato possibile anche per la condivisione di alcuni valori», spiega Sangiorgi: «Per noi è fondamentale mettere al centro l’uomo e non il prodotto o il mercato. È centrale concentrarsi sui contenuti, non sull’apparenza che è ciò su cui puntano le multinazionali o le piattaforme online. A noi interessano i testi e la musica di qualità. Cerchiamo giovani in ricerca, che non si accontentino di scrivere un tormentone per l’estate, ma che propongano qualcosa di spessore». E l’esperienza del Mei di Faenza, ma anche dei quattro anni del Meeting Music Contest, confermano che questi giovani ci sono. «Non c’è solo la trap in Italia. I trapper nei nostri concorsi sono uno su dieci. Gli altri fanno rock, pop, canzoni d’autore, jazz. Musica che richiede un ascolto critico, che chiede impegno, ma che è penalizzato dal sistema mainstream che punta tutto su ciò che è facile e usa e getta».
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