Recanati

Verso le Europee. Se l'amicizia diventa «sociale»

Doppio appuntamento con le urne per tante località italiane, dove si vota anche per rinnovare le amministrazioni locali. A Recanati, per esempio, dove non è morto l'interesse per la politica e dove si è potuto dialogare con cinque candidati a sindaco

Il prossimo 26 maggio a Recanati oltre che per le Elezioni europee si voterà anche per l'amministrazione. In queste settimane abbiamo visto il proliferare di liste civiche, la frammentazione di quel che resta dei partiti tradizionali. I candidati alla carica di sindaco sono cinque, più di trecento i nomi per fare i consiglieri comunali e ogni recanatese ha almeno un parente o un amico in una delle venti liste presentate: la politica, almeno a livello locale, interessa ancora e in essa sembra trovare voce il desiderio di cambiamento che tutti aspettano, anche se più spesso viene identificato con qualcosa di diverso rispetto a quello che c'è. Ad ogni modo, questa partecipazione ci ha colpito. E da qui siamo partiti.

Abbiamo invitato i cinque aspiranti sindaci a un momento di confronto, per conoscerli e per scoprire che cosa hanno nel cuore, mossi anche dalla stima per il loro impegno. Tre domande a testa, per sapere che cosa li ha spinti a candidarsi, cosa sentono come prioritario per il bene della città e dei cittadini e se il loro sarà un impegno full time o part time.

Al momento dell'invito - che hanno accettato tutti con grande cordialità - abbiamo detto che il nostro desiderio era mostrare che è possibile dialogare, che per parlare di "ciò che è bene" non necessariamente bisogna denigrare l'avversario. «L'altro è un bene per me», il titolo che abbiamo dato all'incontro proposto dal nostro Centro culturale "Giacomo Leopardi" e dall'associazione "Non di solo pane", legata al Banco Alimentare. Moderatore, Roberto Tombolini, manager di un'azienda petrolifera, conosciuto molti anni fa attraverso la sua passione per la musica classica e per il quale, nell'incontro con noi, si è aperta una nuova prospettiva sulla sua vita e sul suo cammino di fede.

In una sala gremita da tante persone di diversa estrazione, supporters vari e gente comune che voleva vedere in faccia chi dovrà votare, si è dialogato in modo davvero pacato e costruttivo. Sicuramente è servito per orientarsi su chi votare o non votare, ma il contributo più interessante è stata forse la baldanza con cui abbiamo proposto ai cinque candidati di mettersi a confronto.

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Ancora una volta, abbiamo sperimentato che gli appuntamenti elettorali sono grandi occasioni per aprirsi all'altro e per testimoniare che cosa muove noi nell'impegno culturale o sociale. Molti hanno espresso la loro gratitudine per essersi sentiti in qualche modo rilanciati, stupiti per un interesse che pensavano non ci fosse più. Mi sembra che questa sia quella «amicizia sociale» di cui ha parlato papa Francesco e che noi, per il fatto di esserci e di muoverci con la consapevolezza che nasce dal cammino che facciamo, contribuiamo a creare.

Milena, Recanati (Macerata)


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