Europee. Una realtà che trasforma il mondo

Assumere un ragazzo uscito da una comunità di recupero, mostrando anche che esiste un modo diverso di stare sul mercato. «Tutto per un incontro che ti cambia, fino a incidere nella società»

Con mia moglie, recentemente, abbiamo assunto in una nostra attività un giovane che è uscito da una comunità dopo quattro anni di recupero. Abbiamo fatto questa scelta memori dello sguardo di misericordia che ogni giorno riceviamo sulla nostra vita e per cui possiamo sempre ricominciare, consapevoli, per quello che abbiamo sperimentato facendo la caritativa, che coloro che vivono queste esperienze così dure possono avere un senso di responsabilità e di attenzione tali da aiutare noi.

Parlando di questo con gli amici della Scuola di comunità prima delle elezioni, ho capito ancora di più che in un piccolo gesto come questo si vede bene il contributo di cui parla il documento di CL.

Un’azienda come tante altre, ma che vive questa posizione testimonia che esiste un altro modo di fare impresa e di essere nel mercato. Mi rendo conto, allora, di ciò che incide veramente nella realtà e cosa vale pena di chiedere alla politica. Le circostanze non cambiano per l’intelligenza di una analisi, ma per un’esperienza che trasforma il modo di fare e di essere, fino a incidere sul tessuto sociale ed economico.

Solo per questo posso guardare all’Europa come l’opportunità di una politica sussidiaria, che arrivi fino a una regolamentazione dei mercati più equa e attenta chi si muove così. Non c’è una nuova ideologia da difendere, ma una realtà sociale che sta cambiando il mondo rendendolo più umano e più giusto.

Mi stupisce la passione per la conoscenza e il dialogo che la nostra esperienza genera. Partire dalla consapevolezza della mia povertà e da un desiderio “non ridotto” mi aiuta a capire perché in Italia o in Europa siamo in questa situazione, da quale riduzione dell’umano si è potuta generare questa crisi, ma anche da dove si può ripartire.

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Con alcuni amici abbiamo costituito, da qualche mese, un gruppo di approfondimento invitando persone di varia provenienza e sensibilità, iniziando un lavoro che ci ha portato a organizzare un incontro pubblico con l’economista Giulio Sapelli e Giorgio Vittadini sul tema: «Una sfida per l’Europa: oltre il capitalismo, il profitto per l’uomo”.

Riguardo a quanto sta accadendo e mi accorgo di non essere determinato dall’esito di ciò che faccio, ma dalla Bellezza incontrata che mi rende irriducibile e contento.

Massimo, Porto San Giorgio (Fermo)


«Da dove ripartire? Che senso ha impegnarsi per il bene comune? Tu che esperienza vivi?». Leggi il documento che CL ha preparato per le Europee e manda il tuo contributo a redazione@tracce.it