Europee. La spinta fondamentale della politica
Ad Ancona, Riccardo, quarta superiore, viene invitato a un incontro organizzato dai ragazzi di Gs sul volantino di CL. Dopo la serata, ha scritto questo articolo per i compagni. Lui che non voleva neppure votare...È una sera come tante, di questo maggio meteorologicamente instabile, quella di martedì 21. Tanti sono in giro per le strade di Ancona, ma in quel di Santa Maria della Piazza, nell’auditorium accanto alla chiesa, si è radunato un gruppo di poco meno di trenta persone, fra ragazzi e professori, a partire da un volantino sulle Elezioni Europee, dal titolo “Una presenza al bisogno del mondo”.
Qual è la ragione di tale raduno? È proprio da questo interrogativo che il professore Simone Calzolaio, docente di Diritto Costituzionale all’Università di Macerata, fa partire la riflessione sull’importanza che la partecipazione alla vita politica, attraverso il voto, ricopre nella vita umana. In vista delle Elezioni Europee, nel clima di tumulto nella quale l’Europa (ma forse tutto il globo) versa, dove i vecchi paradigmi vengono soppiantati da nuovi, nati con la digitalizzazione la globalizzazione ormai affermatesi, noi studenti sembriamo disinteressati ad una politica che diventa sempre più marketing, una gara a chi la spara più grossa sulle promesse elettorali e a chi usa i termini e le proposizioni più irruente e capaci di suscitare clamore e polemiche.
Ma è proprio negli studenti, sostiene il professore, che l’attività politica si sublima, alla sua forma più pura. Quella che è la tutela del bene comune è diretta responsabilità della gioventù che erediterà e darà forma al mondo, forse più che degli adulti, magari disillusi, che ormai non possono pensare di innovare e assorbire nuovi modelli con la facilità di noi ragazzi.
Sono stati i ragazzi stessi, la causa, il motore dell’incontro. Infatti, come ha spiegato la professoressa organizzatrice dell’evento, l’idea è arrivata proprio da una sua studentessa, disorientata e confusa di fronte alla prospettiva del voto, durante lo studio del canto del Paradiso della Divina Commedia, nel quale Dante esprime la ragione per la quale valga la pena vivere. Per lui, è l’amore che prova verso Beatrice. Ed è proprio l’amore, secondo Calzolaio, la spinta fondamentale dalla quale nasce la politica.
Il professore, infatti, con il suo fare alla mano, inizia l’incontro chiarificando l’obbiettivo: «Se cercavate una persona che vi dicesse per chi votare al posto vostro, questa sera siete venuti a perdere tempo». Ciò che interessa al professore è la spinta che porta il cittadino a votare, soprattutto quello giovane. Questa deve essere genuina, non uno sterile obbligo imposto dai genitori o dal senso di responsabilità, senza la cognizione di cosa si faccia veramente.
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Da dove proviene tale spinta? Calzolaio coinvolge i presenti, in particolare quelli che ancora studiano, e riporta la concezione della politica alla sua forma più primordiale, ovvero quella di rapporto umano. È questo il fulcro della partecipazione politica: il fatto che io sia capace di legarmi ad un’altra persona, e questa persona di legarsi a me, in un rapporto di amicizia e fiducia reciproca. Per questo la tutela dei suoi interessi diventa anche la mia priorità, nell’esuberanza scaturita da quella che è la scintilla della vita, e dalla felicità che in essa posso trovare, oltre a tristezza e crucci.
L’incontro è stato un passo importante, un’affermazione di presenza, una dimostrazione dell’interesse e dell’importanza che queste tematiche hanno per i giovani, soprattutto per la nuova ottica con la quale ci permette di approcciarci al voto.
Riccardo, Ancona
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