Il BookCorner Aic (Foto Meeting Rimini)

Venti minuti di commozione

Una signora russa che conosce il Meeting da tempo è in fiera per la presentazione del libro di Navalny. Grazie a uno smartphone preso in prestito riesce ad ascoltare la diretta. Poi le lacrime: «Qui parlate del mio Paese»

Sabato 24 agosto, Meeting di Rimini. Al BookCorner dell'Associazione Italiana Centri culturali sta per iniziare la presentazione del libro di Aleksej Navalny Io non ho paura, non abbiatene neanche voi (Scholé 2024). Come sempre, prima di ogni presentazione-podcast curata dall'Aic, serve dare supporto alle persone che arrivano per ascoltare “in diretta”: come connettersi al QR code, come attivare la radiolina…

Si avvicina una donna gentile che, in un italiano perfetto e "decorato" da un musicale accento dell’est, mi chiede una mano per collegarsi con il suo smartphone. Si vede, però, che qualcosa "non va": i caratteri sul cellulare sono in cirillico e mi spiega subito: «Sono russa, questo video per me è bloccato». Così le offro di seguire l’incontro collegandosi dal mio telefono. Mentre Adriano e Silvia registrano il podcast, la vedo seduta in prima fila, con un quaderno degli appunti su cui scrive veloce, seria, piena di attenzione, concentrata. Si capisce che quei 20 brevi minuti, quasi “celati” dentro l’immensità degli eventi in programma al Meeting, per lei sono di un’importanza particolare.

Sono colpito dalla scena e quando torna a restituirmi il cellulare le chiedo qualcosa di lei: «Vivo in Italia da anni. Vivo con dramma questa crisi del mio Paese. Conosco da tempo il Meeting e so che qui ci sono tante cose che raccontano del mio Paese. Quando ho visto nel programma la presentazione del libro di Navalny ho pensato che non avrei potuto mancare, perché Navalny è il mio, il mio…». La donna si commuove e non riesce a concludere la frase.

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Tutto il Meeting, nella sua incredibile vastità, può valere la commozione di uno solo, perché lo sguardo di Cristo è su di te, è personale. In questo episodio ho rivisto l’esempio del Gius, quando racconta del missionario che scende dalla barca lungo il Rio delle Amazzoni e si inoltra nella foresta camminando per giorni, per andarne a trovare “uno solo”…! Grazie,
Matteo