Foto Luca Fiore.

Kharkov risponde a Madrid

Gli appunti dall’assemblea delle comunità dell’Eurasia con Julián Carrón, dove è avvenuto un “dialogo a distanza” con la sfida lanciata da Rosa Montero su "El País". Perché il qui e ora non è la fine, ma l’inizio? (da "Tracce" di Luglio/Agosto)

Jean-François Thiry. Buongiorno a tutti! Siamo quasi duecento, collegati da diversi Paesi. Don Julián, ti ringrazio tantissimo di aver trovato il tempo per verificare con noi il cammino che stiamo facendo negli ultimi mesi. Abbiamo ricevuto molte testimonianze e domande, che documentano che questo tempo non è trascorso invano e che possiamo verificare se abbiamo o no speranza.

Daiva. A marzo mio marito è ritornato nelle braccia del Padre. È morto sul lavoro. Quando sono arrivata, i medici stavano cercando di rianimarlo. Ho pregato, stando fuori dalla porta e sostenuta dalle persone che erano lì. Ho pregato, chiedendo di non perdere mio marito, ma aggiungendo continuamente e con coscienza queste parole: «Qualunque sia la volontà di Dio, l’accetto». L’ho accettata e non ho incolpato né Dio né tanto meno mio marito per essersene andato. Sapevo che anche le cose più brutte accadono per il nostro bene. Questa coscienza non elimina la mancanza e il dolore, ma mi aiuta a tenere viva la speranza...

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