"Sully" di Clint Eastwood, con Tom Hanks, Aaron Eckhart. Usa, 2016

Film per l'estate - Quei 208 secondi e il fattore X

La storia vera di "Sully", il comandante Sullenberger, che il 15 gennaio 2009 fece ammarare il suo Airbus 300 nel fiume Hudson, a New York. Primo di tre film consigliati dal movimento per questi mesi di vacanza
Maurizio Crippa

«Tutto non è mai accaduto, finché non capita per la prima volta». È una bella battuta da film. Solo che è stata detta davvero. Puoi aver passato tutta la vita a «cercare il controllo», ma la prova è quando la realtà ti si impone, e hai 208 secondi per decidere.

La storia del comandante Sullenberger, che il 15 gennaio 2009 fece ammarare il suo Airbus 300 sulle acque gelide dell’Hudson, è una storia vera. Stupì «come un miracolo», e fu una festa di anima e di popolo, New York e l’America depresse dalla crisi economica. Lo scettico “non è mai accaduto prima” lo dicono i dottori della legge (la commissione di controllo dell’Aviazione che svolge un’indagine) col pregiudizio di dimostrare che Sully ha invece sbagliato, doveva seguire i regolamenti. Anche se ha salvato tutti i suoi 155 passeggeri.



Ma Sully non ha sbagliato. Non ha sbagliato perché ha avuto la capacità di leggere la realtà, si è fidato della sua esperienza e non ha calcolato (avesse calcolato, sarebbero tutti morti). Ce l’ha fatta perché era allenato: una vita a volare tra le nuvole, ma tenendo gli occhi aperti sul mondo. E a cuore le cose buone della sua vita e della vita di tutti. Ce l’ha fatta perché non era solo per lui. In questa storia c’è un «fattore X senza cui non avrebbe funzionato», ammette alla fine la commissaria d’inchiesta. No, risponde Sully, il “fattore X” siamo tutti noi insieme, la crew, i passeggeri, i soccorritori, la mia famiglia. L’umano. Il realismo non nasce da un sentimento, è la consapevolezza di essere parte di un popolo.