È ricoverato per Coronavirus. Fatica a respirare, ma tiene gli occhi aperti. Per scoprire i tanti segni della Sua presenza. «Non sono contento di essermi ammalato, ma grato per quello che sto scoprendo»
La telefonata di un amico in quarantena. Il ricordo di una vacanza nei luoghi di San Benedetto e la domanda del salmo: «C’è un uomo che vuole la vita e desidera giorni felici?». Che neanche i tentativi di restare in contatto possono censurare
Il lavoro in un Pronto soccorso di Roma. L'allarme per il primo malato di Coronavirus. Benedetta ripensa alle parole di Carrón sul Corriere della Sera e a quel "metodo" che vale per tutti: «A sostenerci non è l'intelligenza o il coraggio, ma una presenza»
Non potersi trovare insieme, non poter andare a messa. Per Elisa e Laura, la vera sfida non è «vedersi lo stesso» o «nonostante» ciò che sta accadendo. Ma provare a stare di fronte a una provocazione: che passo ci è chiesto?
Lei è un'infermiera che lavora con pazienti positivi al Covid19. Le grida di una donna al telefono. Un anziano prete impaurito. Due episodi in cui, dentro al lavoro, «Cristo mi ha chiesto: "Hai paura? Ti fidi di me?"»
Raffaela Paggi, rettore della Fondazione Vasilij Grossman di Milano racconta come l’emergenza-Coronavirus sta cambiando la vita scolastica. «Ora ai ragazzi non puoi chiedere meno che agli adulti»
Tornare all'essenziale, pregare e seguire - come si può - i gesti indicati dal movimento. Efrem racconta come, e perché, si può vivere "il centuplo quaggiù" anche chiusi in casa da giorni
Gli appuntamenti di questo periodo sono sospesi per l'emergenza. Ma «niente ci impedisce di proseguire il cammino per incrementare la certezza. Perciò vi invio la domanda che avevo pensato per gli Esercizi: "Che cosa ci strappa dal nulla?"»
Stress organizzativo, incomprensioni, disagio dei pazienti. In un reparto diventato un ospedale da campo, Luisa si sente affondare nelle difficoltà del lavoro da infermiera. E si chiede: «Essere cristiani che cosa cambia?».
Un dialogo col sociologo della Cattolica sulla lettera di Carrón sul Coronavirus. La fragilità, la verità della nostra vita, la riscoperta del "bene comune". E il senso di un'esistenza che non è autoreferenziale
Lo studio per la tesi senza gli amici, niente Scuola di comunità, nessun momento di ritrovo. È ancora possibile continuare l'esperienza del movimento? Federico scopre che, anche con le restrizioni per il Coronavirus, ha tutti gli strumenti per il cammino
Una malata in uno degli ospedali lombardi scrive agli amici. Dentro la fatica «la cosa che riesco a fare è chiedere il bene per me e la capacità di fare la volontà del Signore»
Dopo la sospensione dei riti con fedeli in tutta Italia, in segno di vicinanza ai malati, ai medici, gli infermieri e i volontari, il Santo Padre ha deciso di far trasmettere in streaming la celebrazione a Santa Marta delle 7 di mattina
I Vescovi accettano la decisione di sospendere la celebrazione delle messe con i fedeli «in forza della tutela della salute pubblica». Ma non rinunciano alla «responsabilità di prossimità al Paese»
Beppe si occupa della mungitura di 300 vacche in provincia di Cremona. Racconta la vita quotidiana fatta di prudenza, preghiera e meraviglia per le cose che accadono. «La cosa più cara è ciò che ogni giorno mi è dato da vivere»
Uno scrittore rilegge la lettera di Carrón sul Coronavirus. «Ho sempre creduto di essere un tipo poco incline alla paura, ma mi sbagliavo». E in quelle righe ritrova «intatto il dramma mio e di tutti»
Il testo della comunicazione inviata alle comunità del movimento. «Raccomandiamo a tutti di seguire scrupolosamente le indicazioni contenute nelle ordinanze emanate»
Luciano è appena uscito dal periodo di isolamento. La gratitudine per la lettera di Carrón sul Corriere della Sera. E la sorpresa di accorgersi, nella difficoltà, che «io sono Tu che mi fai»
È uno dei tanti medici lombardi a cui è chiesto di sostituire i colleghi infettati. Tutina stagna, doppia maschera, occhiali, guanti. Poi ore a curare i malati. E scoprire, dentro il dramma, che cosa vince paura e disperazione